Incontri di formazione liturgica

Incontri di formazione liturgica
Per capire ciò che celebriamo
Per migliorare la qualità delle nostre liturgie

  • Lunedì 13 maggio 2019
    Il significato del celebrare e i luoghi delle celebrazioni
  • Lunedì 20 maggio 2019
    I ministeri nella liturgia: (lettori, ministri della Comunione, cantori, animatori musicali….)
  • Lunedì 27 maggio 2019
    La musica e il canto nella liturgia

Agli incontri sono invitati i fedeli laici e in particolare gli operatori pastorali: consigli pastorali, lettori, ministri della Comunione, cantori, organisti, catechisti, sacrestani…

Sede degli incontri
ORATORIO DI BORGOMANERO
Viale Dante, 7
dalle 21,00 alle 22,15
Relatore: don Marco Barontini
Docente di Liturgia

La liturgia è il luogo principale dell’educazione alla fede
La celebrazione, la sua corretta e armonica sobria e curata esecuzione, è il luogo principale dell’educazione alla fede. Una celebrazione domenicale ben fatta, serena, pacata, con il senso dei tempi, la giusta presenza di figure ministeriali educa la gente a entrare nel rito, fa fiorire il cammino delle persone.
La celebrazione deve essere bella senza essere estetizzante, deve prevedere molti attori senza diventare la passerella di tutti, deve es-sere espressiva senza rappresentare tutto l’universo dei segni.
Allora domandiamoci prima di tutto se le nostre celebrazioni siano attente per il loro numero, per la modalità delle loro esecuzioni, per gli strumenti che mettono a disposizione, a porre in luce lo splendore della liturgia, come luogo dell’atto della fede.
Una seconda attenzione riguarda la pedagogia del rito: bisogna insegnare a sospendere i propri tempi per trovare il tempo per Dio; è necessario iniziare alle forme della fede della chiesa, per avere una fede meno privatistica, sentimentale, intimistica.
Infine, una terza attenzione riguarda il modo stesso di celebrare il rito (l’ars celebrandi), con la discrezione e il senso del mistero. Il rito non è cosa nostra, non è il luogo per una sacra rappresentazione, per una regia spettacolare. Il rito deve essere un appello alla fede del credente per rendergli possibile, qui e ora, l’ingresso nel mistero di Dio
(Dal “Liber Pastoralis” del nostro vescovo – cap.9)